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Carlo Cervini
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Trovare le cause di fondo è sempre difficile, l'età generale dei collezionisti, la congiuntura negativa, il drenaggio annuale delle risorse da parte degli emittenti che fanno cassa in tutti i modi, la mancanza del ricambio generazionale; è evidente che in questa situazione il pregresso sia buono o cattivo passa in secondo ordine anche a fronte di prezzi infimi e totalmente inadeguati.
Mettiamoci anche il ruolo nefasto delle aste filateliche con prezzi da anni sempre al ribasso, per loro conta solo il venduto a qualsiasi prezzo per lucrare la doppia provvigione sul venditore e sull'acquirente e le solite speculazioni che durano lo spazio di un mattino; ma il fatto grave è che si va perdendo il senso della cultura filatelica da cui dipendono tutti i parametri fondamentali del collezionare, oggi un esemplare tirato in 1 milione di pezzi vale più di uno esistente in 1.000/2.000 esemplari, per non parlare delle varietà e dei pezzi quasi unici.
Intanto registriamo una ripresa dell'interesse, poi vedremo dove si indirizzerà e in che modo, si riparte da costi contenuti, poi lo sbocco sarà quello del materiale più pregiato.
Un abbraccio
Cervohold
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