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Teatro greco di Siracusa
Dopo millenni di oblio, il Teatro Greco di Siracusa, costruito nel V secolo avanti
Cristo, ritorna alla vita centodieci anni fa. Il 16 aprile 1914, un comitato civico
formato da lungimiranti mecenati riuniti intorno ai fratelli Gargallo riporta in scena al
Teatro Greco l’Agamennone di Eschilo, primo atto della trilogia dell’Orestea,
tradotto e diretto dal celebre grecista Ettore Romagnoli.
Da allora, il Comitato per le rappresentazioni classiche, trasformato nel 1925 in ente
morale, prende il nome di Istituto Nazionale del Dramma Antico, INDA, e diventa un
centro di studi e di ricerche, promotore del teatro classico, produttore di grandi
spettacoli popolari, dando vita a un’eccellenza culturale unica al mondo destinata a
superare vari cambi di regime, dalla monarchia liberale al fascismo, dalla repubblica
democratica alla crisi della prima repubblica.
Grazie alla collaborazione con i grandi specialisti del teatro classico, sempre
operando a servizio della collettività, l’INDA valorizza l’antico Teatro Greco di
Siracusa, riproponendo in chiave contemporanea un antico rito civile e religioso, che
attraverso l’esperienza diretta continua a soddisfare l’esigenza imperitura di
autocoscienza e libertà nell’uomo moderno.
Marina Valensise
Consigliere Delegato INDA
Istituto Nazionale del Dramma Antico
Teatro romano di Lecce
Tra le più significative testimonianze dell’antica Lupiae – il nome di Lecce in età
romana – il Teatro era di certo uno dei monumenti più importanti e maestosi insieme
al vicino Anfiteatro, al quale è accomunato da vicende costruttive solo in parte
emerse grazie agli scavi archeologici e alle ricerche nell’ultimo secolo.
La costruzione del Teatro, eretto in età augustea e completato forse nel I o II secolo
d.C., era parte di un vasto programma di riorganizzazione urbana della città, che si
trasformava sovrapponendosi probabilmente ad un più antico insediamento
preromano. La ricca statuaria che doveva decorare il monumento, in piccola e
frammentaria parte giunta fino a noi, sembra particolarmente dedicata alla
celebrazione di divinità e dinastie imperiali, con sculture raffiguranti anche Augusto e
Traiano.
Non è semplice ricostruire nel dettaglio l’aspetto originario del monumento, visto che
ne sopravvive solo una piccola porzione, ma è possibile formulare qualche ipotesi
sulla base di confronti con modelli coevi, diffusi soprattutto in Francia e in Italia.
Così possiamo immaginare che la cavea fosse molto più ampia e alta di quella
superstite, con le gradinate sostenute da un complesso sistema di percorsi voltati e
circondate da un portico su più livelli; e che dietro al palcoscenico (pulpitum) si
innalzasse un grande edificio decorato da sculture e architetture che facevano da
sfondo alle rappresentazioni eseguite nel sito; inoltre, secondo alcune ricostruzioni, le
gradinate erano coperte da un velario retrattile.
Insieme ai resti dell’ima cavea (la parte più bassa delle gradinate destinate al
pubblico), all’orchestra e al basamento del palcoscenico, gli scavi novecenteschi
restituirono numerosi frammenti di marmo e di pietra locale, che hanno permesso una
parziale ricostruzione dell’aspetto originario del monumento e del ricchissimo
apparato scultoreo che decorava la scenografia architettonica. Alcune statue
celebravano direttamente gli imperatori reggenti (come accennato, Augusto e Traiano
erano sicuri protagonisti), mentre altre raffiguravano divinità e personaggi della
mitologia come Marte, Afrodite o Minerva, a volte riferiti alla dinastia imperiale
come nel caso di Marciana, sorella di Traiano, raffigurata con le sembianze di
Giunone.
Con la fine dell’età imperiale romana avviene la progressiva dismissione degli edifici
pubblici, che diventano cave di recupero di materiali utili a nuove costruzioni. Anche
il Teatro subì lo stesso destino: prima smontato in pezzi e poi inglobato
nell’edificazione tardoantica e medievale, fu dimenticato in un lungo oblio interrotto
solo da brevi citazioni da parte di alcuni visitatori, fino alla casuale riscoperta nel
1928. Emersi durante alcuni lavori di ristrutturazione, i resti furono prima ricondotti
ad un teatro “greco”, e poi correttamente attribuiti al monumento che conosciamo
oggi, grazie a numerose campagne di scavo concluse nel 1940.
Recenti scavi e ricerche hanno definito meglio le ipotesi ricostruttive del monumento
che, in attesa di un imminente intervento di adeguamento del percorso di visita, dal
2022 è inserito tra i luoghi della cultura della Direzione regionale Musei Puglia del
Ministero della Cultura.
Prof. Massimo Osanna
Direttore Generale Musei
Ministero della Cultura. -
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Il Ministero emette il 20 aprile 2024 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica il Patrimonio artistico e culturale italiano dedicato al Vespa Club d’Italia, congiunto con la Repubblica di San Marino.
La vignetta riproduce, sullo sfondo di un lungomare, l'iconico ciclomotore Vespa. In alto, a destra, è riprodotto il logo utilizzato dal Vespa Club d'Italia.
Completano il francobollo la legenda “VESPA CLUB D'ITALIA”, la scritta “ITALIA” e l'indicazione tariffaria “B 50 G”.
Bozzetto: a cura del Vespa Club d'Italia e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
Tiratura: duecentocinquantamila venti esemplari.
Indicazione tariffaria: B 50 G
Caratteristiche del francobollo:
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 36 x 26 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura.
Caratteristiche del foglio:
Quarantacinque esemplari; riproduzione monocromatica del logo MIMIT sulla cimosa; colori: uno.
Nota: il logo, il modello d’epoca della Vespa ed il marchio “Vespa” sono riprodotti su gentile concessione di Piaggio & C. S.p.A.
Testo bollettino
In un’Italia che porta ancora ben visibili le ferite del conflitto, nel 1946 nasce uno scooter elegante,
economico, pratico: la Vespa, prodotta a Pontedera dall’azienda genovese Piaggio. È facile da
guidare per andare al lavoro o per una gita con la famiglia o gli amici, e diviene rapidamente uno
strumento di socializzazione tra le persone, che iniziano a riunirsi in gruppi spontanei in ogni parte
del Paese.
Nel 1949, quando ormai sono decine le città in cui il fenomeno è sempre più evidente, questi
piccoli sodalizi sparsi per la penisola vengono riuniti nel Vespa Club d’Italia, fondato ufficialmente a
Viareggio il 23 ottobre di quell’anno sotto la guida del giornalista Renato Tassinari.
Da allora il Vespismo, diffusosi ampiamente anche a livello internazionale, ha vissuto grandi
momenti di aggregazione grazie a centinaia di manifestazioni che hanno visto la partecipazione di
milioni di persone nel corso dei suoi 75 anni di vita, come ad esempio la “Giornata della Vespa”, il
“Giro dei Tre Mari”, gli “Eurovespa” e gli “Audax dei 1000 Chilometri”.
Fondamentale poi il suo ruolo nella conservazione e valorizzazione del patrimonio tecnico e di
veicoli storici grazie alla creazione nel 1980 del “Registro Storico Vespa”.
Oggi il Vespa Club d’Italia è una realtà che riunisce oltre 600 club locali e circa 90.000 tesserati,
dando vita ogni anno, in tutte le regioni d’Italia, ad almeno trecento eventi a carattere turistico,
sportivo e storico-culturale e coinvolgendo donne e uomini di tutte le età, accomunati dalla
medesima passione per lo scooter più amato al mondo.
Roberto Leardi
Presidente del Vespa Club d’Italia. -
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Il Ministero emette il 21 aprile 2024 un francobollo commemorativo di Eleonora Duse, nel centenario della scomparsa.
La vignetta riproduce un particolare del dipinto di Cesare Giardini dal titolo “Eleonora Duse”, realizzato nel 2008, in cui la mano destra della grande attrice italiana, soprannominata “Divina”, è aperta a simboleggiare la creatività nella recitazione che si trasfigura in una farfalla azzurra che si libra in volo.
Completano il francobollo le legende “ELEONORA DUSE”, “VIGEVANO 1958” e “PITTSBURGH 1924”, la scritta “ITALIA” e l'indicazione tariffaria “B”.
Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A..
Tiratura: duecentocinquantamila venti esemplari
Foglio: quarantacinque esemplari
Indicazione tariffaria B
Caratteristiche del francobollo
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 30 x 40 mm.; formato stampa: 30 x 38 mm.; formato tracciatura: 37 x 46 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura.
Nota: l’opera pittorica è riprodotta per gentile concessione dell’autore Cesare Giardini e del proprietario Pietro Giorgis.. -
.Il Ministero emette il 21 aprile 2024 un francobollo commemorativo di Eleonora Duse, nel centenario della scomparsa.
La vignetta riproduce un particolare del dipinto di Cesare Giardini dal titolo “Eleonora Duse”, realizzato nel 2008, in cui la mano destra della grande attrice italiana, soprannominata “Divina”, è aperta a simboleggiare la creatività nella recitazione che si trasfigura in una farfalla azzurra che si libra in volo.
Completano il francobollo le legende “ELEONORA DUSE”, “VIGEVANO 1958” e “PITTSBURGH 1924”, la scritta “ITALIA” e l'indicazione tariffaria “B”.
Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A..
Tiratura: duecentocinquantamila venti esemplari
Foglio: quarantacinque esemplari
Indicazione tariffaria B
(IMG:www.mimit.gov.it/images/stories/fr...LONORA_DUSE.jpg)
Caratteristiche del francobollo
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: quadricromia; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 30 x 40 mm.; formato stampa: 30 x 38 mm.; formato tracciatura: 37 x 46 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura.
Nota: l’opera pittorica è riprodotta per gentile concessione dell’autore Cesare Giardini e del proprietario Pietro Giorgis.. -
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esto bollettino
In occasione del centenario della morte di Eleonora Duse (Vigevano, 3 ottobre 1858
– Pittsburgh, 21 aprile 1924), avvenuta mentre era in tournée negli Stati Uniti, la sua
città natale ringrazia il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’emissione di
un francobollo commemorativo. Vigevano la riconosce – come si legge nella
iscrizione marmorea posta sulla facciata dell’albergo in cui venne alla luce – “per
segno divino una delle più grandi attrici del mondo”. La sua è stata una vita tutta
consacrata al teatro, attraversata da un’inquieta ricerca creativa e mai scontata
nemmeno nella quotidianità. Pur essendo nata “figlia d’arte”, è arrivata al successo
dopo una lunga gavetta e ha gradualmente compreso la portata della sua vocazione
teatrale arrivando a sviluppare un suo personalissimo stile che ha riscosso
l’ammirazione delle platee mondiali. È riuscita a imporsi come modello di recitazione
per generazioni: il suo nome ha attraversato il tempo e ancora rappresenta molto nella
nostra contemporaneità. Ha sempre recitato nella sua lingua madre ed è considerata
un’ambasciatrice dell’arte teatrale italiana nel mondo. È stata anche una delle prime
dive di portata globale: i ritratti, e soprattutto le tante fotografie che la ritraggono
nelle varie fasi della sua vita, hanno reso la sua immagine iconica. Nel 1958 le era
stato dedicato un francobollo commemorativo per il centenario della nascita: questo,
nel 2024, proietta il suo mito nel Nuovo Millennio.
Andrea Ceffa
Sindaco di Vigevano. -
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quindi ...
79. Francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo Sport”
dedicato alla Squadra vincitrice del Campionato di calcio di serie A
... INTER .... -
.quindi ...
79. Francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo Sport”
dedicato alla Squadra vincitrice del Campionato di calcio di serie A
... INTER ...
https://diego.thinkaboutgrowing.com/2024/0...R1VXddGcasPuPR0. -
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Il Ministero emette il 25 aprile 2024 un francobollo commemorativo di Guglielmo Marconi, nel 150° anniversario della nascita.
La vignetta riproduce una foto d’epoca raffigurante Guglielmo Marconi con la sua invenzione, il telegrafo senza fili, affiancato, in alto a sinistra, dal logo del Comitato Nazionale per il 150º anniversario della sua nascita, e in alto a destra, dal tricolore italiano.
Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l'indicazione tariffaria “B”.
Bozzetto: a cura del Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A..
Tiratura: duecentocinquantamila-venti esemplari
Indicazione tariffaria: B.
Caratteristiche del francobollo
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 36 x 26 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura.
Caratteristiche del foglio:
contiene quarantacinque esemplari e, sulla cimosa, la riproduzione monocromatica del logo
MIMIT.
Nota: per la fotografia di Guglielmo Marconi: © FotoScala/SPL HISTORY. -
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Testo bollettino
Ci sono stati tre grandiosi momenti nella mia vita di inventore. Il primo,
quando i segnali radio da me inviati fecero suonare un campanello dall’altro
lato della stanza […]; il secondo, quando i segnali trasmessi dalla mia stazione
di Poldhu, in Cornovaglia, furono captati dal ricevitore che ascoltavo a San
Giovanni di Terranova, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico […]; il terzo è
ora, ogni qualvolta posso serenamente immaginare le possibilità future e
sentire che l’attività e gli sforzi di tutta la mia vita hanno fornito basi solide su
cui si potrà continuare a costruire.
(Guglielmo Marconi, dicembre 1935)
Il 25 aprile del 1874 nasceva a Bologna Guglielmo Marconi, padre del wireless
e della radio e primo Premio Nobel italiano per la Fisica. Figlio di Giuseppe
Marconi, ricco possidente terriero, ed Annie Jameson, nipote del fondatore della
storica distilleria irlandese Jameson & Sons, il giovane Guglielmo riceve
un’educazione privata e intermittente. Sarà infatti da autodidatta che, nella
primavera del 1895, dalla residenza di campagna della famiglia, Villa Griffone,
riuscirà ad emettere un segnale che, scavalcando la Collina dei Celestini,
raggiungerà un ricevitore a 2 km di distanza: è la prima trasmissione di
telegrafia senza fili.
Ricevuto il brevetto in Gran Bretagna il 2 luglio 1897, Marconi presenta le sue
invenzioni all'ingegnere capo del General Post Office inglese, Sir William
Preece, e, in Italia, al Ministero della Marina e poi al Re Umberto. Nello stesso
anno, all’età di appena 23 anni, Marconi fonda con il cugino Henry James Davis
la Wireless Telegraph and Signal Company Ltd (divenuta poi Marconi’s
Wireless Telegraph Company nel 1900 e, ancora, The Marconi Company nel
1963).
Le sue fondamentali scoperte sono impiegate nei campi più disparati, dalle
cronache sportive (celebre quella dell’America’s Cup del 1899) ai preziosissimi
salvataggi in mare, tanto che dal 1899 molte compagnie di navigazione
transatlantica si doteranno di marconisti a bordo per trasmettere messaggi dalle
loro navi. La sua tecnologia sarà infatti centrale in clamorosi salvataggi: quello
del transatlantico britannico Republic (23 gennaio, 1909), quello ancor più
celebre del Titanic (15 aprile 1912) e, infine, il salvataggio della Lusitania (7
maggio 1915).
All’alba del nuovo secolo, nel 1901, un nuovo incredibile traguardo: il 12
dicembre Marconi riesce a stabilire il primo storico contatto transoceanico. Due
anni dopo, grazie alla Marconi Co., il Presidente americano Theodore Roosevelt
invia un messaggio radiotelegrafico (un cosiddetto “marconigramma”) al re
d’Inghilterra Edoardo VII, primo messaggio ufficiale tra le due sponde
dell’Atlantico. Questo momento storico sarà seguito, nel 1907,
dall’inaugurazione del primo servizio pubblico radiotelegrafico tra l’Europa e
l’America.
Il 10 dicembre 1909, Guglielmo Marconi, all’età di 35 anni, riceve a Stoccolma
il Premio Nobel per la Fisica, primo italiano a ottenere questo prestigioso
riconoscimento.
Al termine della Prima Guerra Mondiale, Marconi prosegue i suoi esperimenti
acquistando, nel 1919, un grande panfilo requisito durante la guerra al governo
britannico, che trasforma in un laboratorio mobile: la celebre nave “Elettra”. La
sua tecnologia, sempre più efficiente, raggiunge luoghi lontanissimi nel mondo:
dall’Italia riesce ad accendere l’impianto di illuminazione dell’Esposizione
Radioelettrica di Sydney (1930) e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro (1931).
Tra i fondatori della BBC – British Broadcasting Corporation (1922), modello
per tutte le future emittenti radiofoniche europee, Guglielmo Marconi viene a
mancare il 20 luglio 1937 in seguito a un attacco cardiaco. Per celebrare il padre
delle telecomunicazioni senza fili, le stazioni radio di tutto il mondo
interrompono contemporaneamente le trasmissioni per due minuti. L’etere torna
ad essere silenzioso, così come lo era stato prima della geniale invenzione del
giovanissimo Marconi.
A 150 anni dalla nascita del celebre inventore, Senatore del Regno d’Italia,
Cavaliere del Lavoro, Accademico Pontificio e dei Lincei, il Ministero della
Cultura istituisce un Comitato Nazionale allo scopo di promuovere per il
triennio 2024-2026 lo svolgimento di manifestazioni rivolte a pubblici plurali e
così celebrare e valorizzare la figura di Guglielmo Marconi in Italia e all’estero.
Giulia Fortunato
Presidente Fondazione Guglielmo Marconi
Presidente Comitato Nazionale per le celebrazioni del 150° anniversario dalla
nascita di Guglielmo Marconi. -
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Forse è ritornata dall'aldilà per interpretare in un film la parte di Mortisia Adams!
Molto meglio il francobollo per il centenario della nascita anche se è ritratta nel costume di scena de "La città morta" di D'Annunzio
Una bella differenza!. -
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Nuovo aggiornamento aggiunto un francobollo, un altro... per la lazio che arriverà tra pochissimi giorni... chissà quando l' avranno deciso e soprattutto in quanti giorni hanno realizzato tutto il necessario... mah... una cosa poi mi chiedo a fine maggio è in arrivo un valore per la Città di Montesilvano sono curioso di leggere nel bollettino il motivo di questa emissione che non rientra nel turismo o nelle "città capitali di qualcosa..." . -
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e domani inizia maggio con i bersaglieri e poi sabato gli scout
mese pienissimo ... tant'è...
Le altre emissioni di maggio
08/05 - vittoria italiana della Coppa Davis 2023
09/05 - Europa 2024 (2 fr)
09/05 - Coppa della Perugina, nel centenario
11/05 - Museo archeologico nazionale di Tarquinia, nel centenario dell’istituzione
11/05 - Aeroporto di Catania Fontanarossa, nel centenario
12/05 - primo scudetto della SS Lazio, nel 50° anniversario
18/05 - Marsilio Ficino
23/05 - La Giocanda
24/05 - Genova, capitale europea dello sport
25/05 - Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci
26/05 - Mike Bongiorno, nel centenario della nascita
31/05 - Imperia, nel centenario
31/05 - Città di Montesilvano.